Può sembrare strano parlare di musica e aviazione, ma sia i più giovani che quelli meno giovani saranno curiosi di sapere come è stato trattato il tema del volo nella musica italiana, anche in quella rock e pop. D'altro canto le canzoni hanno svolto, e svolgono, un ruolo importante, non solo nella cultura, ma anche nella storia e nel costume della società italiana. Proviamo quindi a ripercorrere in parole e musica l'avventura del volo e dell'aeroplano nel canzoniere italiano, partendo, è d'obbligo dalla canzone italiana forse più conosciuta al mondo, "Volare", con cui Domenico Modugno e Johnny Dorelli (a quei tempi c'erano due esecutori per ogni brano) vinsero il Festival di Sanremo del 1958. Il vero titolo della canzone è "Nel Blu dipinto di Blu", ma è molto più nota come "Volare", tanto che è stata ridepositata alla SIAE anche con questo secondo titolo. Il testo è chiaramente una visione onirica della donna amata, ma le strofe iniziali sembrano la descrizione di un volo con l'aliante e costituiscono una vera e propria celebrazione del volo. Ma all'alba il sogno svanisce e il Mimmo nazionale scende a terra, continuando a volare negli occhi di una donna. Musicalmente, la canzone è per molti il punto di rottura della musica italiana con la tradizione, sopratutto nell'arrangiamento, che risente delle influenze dello swing americano, e nel modo di cantare, tanto che si cominciò a parlare di "urlatori". E' meno sognante e vestita di malinconia "Azzurro" la canzone di Paolo Conte che si fischietta per le strade nove anni dopo. Canta la solitudine di un uomo che rivive nel ricordo il proprio isolamento di ragazzo quando trascorreva la domenica estiva, senza innamorata, nel cortile dell'oratorio. Il rombo di un aeroplano che "se ne va" sembra sottolineare, nella sua figura ammaliante ma irragiungibile, l'abbandono completo del protagonista della canzone; l'aeroplano che s'allontana è tra l'altro simbolo della scomparsa dei sogni e della felicità.

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Domenico Modugno

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Testo tratto da: Antonio De Rosa, Un Aeroplano in Volo tra le Note, Rivista Aeronautica, 2013

NEL BLU DIPINTO DI BLU - VOLARE
1958 scritto da Franco Migliacci e Domenico Modugno

Penso che un sogno così non ritorni mai più; mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito… Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassù. E volavo, volavo felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me… Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassù. Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché, quando tramonta, la luna li porta con sé. Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli, che sono blu come un cielo trapunto di stelle. Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare quaggiù. E continuo a volare felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu, la tua voce è una musica dolce che suona per me… Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare quaggiù. Nel blu degli occhi tuoi blu, felice di stare quaggiù, con te!

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LA TRAIETTORIA DELLE MONGOLFIERE

Lasciano tracce impercettibili le traiettorie delle mongolfiere e l'uomo che sorveglia il cielo non scioglie la matassa del volo e non distingue più l'inizio di quando sono partite sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite tolti gli ormeggi e la zavorra sono partite a guardarle sono quasi immobili lune piene contro il cielo chiaro e l'uomo che le sorveglia adesso non é più sicuro se veramente sono mai partite oppure sono sempre state lì senza legami, colorate e immobili così anche noi, anche noi con gli occhi controvento al cielo abbiamo cercato e perso le tracce del loro volo dentro le nuvole del pomeriggio nei pomeriggi delle città ma chissà dove é incominciato tutto chissà anche noi, anche noi con le mani puntate al cielo abbiamo inseguito e perso le tracce del loro volo anche noi, anche noi nelle nuvole del pomeriggio nei pomeriggi delle città ma chissà dove é incominciato tutto chissà

Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. Volidasogno è una raccolta musicale con lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale dedicato al mondo del volo.

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AZZURRO
1968 di Paolo Conte

Cerco l'estate tutto l'anno E all'improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge E sono solo quassù in città, Sento fischiare sopra i tetti Un aeroplano che se ne va. Azzurro, Il pomeriggio è troppo azzurro E lungo per me. Mi accorgo Di non avere più risorse, Senza di te, E allora Io quasi quasi prendo il treno Testo trovato su http://www.testitradotti.it E vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri Nei miei pensieri all'incontrario va. Sembra quand'ero all'oratorio, Con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo In un cortile, a passeggiar... Ora mi annoio più di allora, Neanche un prete per chiacchierar... Azzurro, Il pomeriggio è troppo azzurro E lungo per me. Mi accorgo Di non avere più risorse, Senza di te, E allora Io quasi quasi prendo il treno E vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri Nei miei pensieri all'incontrario va. Cerco un po' d'Africa in giardino, Tra l'oleandro e il baobab, Come facevo da bambino, Ma qui c'è gente, non si può più, Stanno innaffiando le tue rose, Non c'è il leone, chissà dov'è... Azzurro, Il pomeriggio è troppo azzurro E lungo per me. Mi accorgo Di non avere più risorse, Senza di te, E allora Io quasi quasi prendo il treno E vengo, vengo da te, Ma il treno dei desideri Nei miei pensieri all'incontrario va.

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VIAGGIO IN AEREO
Giovanni Allevi - Album: Joy - 2006

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L'UOMO SOGNA DI VOLARE
Negrita, 2005

Mio padre io l’ho visto solo sopra una foto mia madre lo cerca nella vodka di stato io dalla scuola tecnica di primo grado poi addetta alla pressa come il mio fidanzato ma l’eroina dell’aria ci chiama a raccolta agli aerei sorelle che la guerra è una svolta volontaria assegnata a uno stormo di donne la divisa di armiere al posto delle gonne. E siamo noi col grasso che fa nere le nostre mani con il sudore che si gela nel petto nottate spese intorno a questi aeroplani fino a spulciargli via magagne e difetti e se appendiamo bombe sotto alle ali è perché alla patria che si porta rispetto e per poter sognare ancora domani l’abito bianco di raso e confetti in un mondo un po' meno imperfetto. Un campo di grano è un aeroporto avanzato dormiamo in un fosso sotto ad un telo incerato non c’è un gabinetto l’acqua è sempre ghiacciata la pelle si incolla sul metallo gelato il motore tossisce l’elica sta girando la ragazza pilota è al suo posto ai comandi una corsa nel fango e già stacca le ali disegnando la rotta dentro ai venti invernali. E siamo noi accovacciate dove inizia la pista col naso dietro i vetri della finestra ad aspettare che ritornino in vista e quando spunta il bombardiere di testa corrergli incontro è come un giorno di festa anche se quando poi alla fine si arresta l’ala è bucata o la coda è spezzata e qualcheduna non è ancora tornata. La lotta diventa ogni notte più dura ma le nostre aviatrici non hanno paura gareggiano per decollare più volte sfidando in un valzer mortale la sorte poi un giorno di maggio la radio proclama la guerra è finita la patria vi è grata tornate al lavoro alle vostre famiglie l’unione dei soviet vi chiede altri figli E non è su noi che i cantautori scrivono le canzoni non ci intervistano le televisioni per tutti quei programmi finti di storia però l’anniversario della vittoria per ogni anniversario della vittoria in mezzo a questa gioventù che cvi ignora ci riabbracciamo le sorelle di allora per sempre giovani per almeno un’ora col cuore che ritorna a batterci in gola, e non mi sento più sola.

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LIBERTA' DI VOLARE
Nomadi, da "Liberi di Volare, 2000

Dimmi cosa vuoi fare, È come stare alla catena. Senza saper dove andare, E respirare a malapena. Aspetti ancora un sorriso, che ti permette di sperare. Che ti fa sentire vivo, fedele alla tua linea e continuare Ma ti piacerebbe fuggire lontano E fermare chi si è permesso... Di legare ad un muro le tue speranze Per provare qualcosa a se stesso. E allora tiri di più... e ti arrabbi di più Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo... Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo... Corri per qualcosa, corri per un motivo... Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo... Vedrai che prima o poi Qualcuno verrà di sicuro a liberarti. Vedrai che ce la farai... Non è detto che per forza devi fermarti. E allora scoprirai che questo tempo che passa Ricopre tutto ciò che ti resta E che per avere la libertà Dovrai per forza chinare la testa Ma non è questo che vuoi... tu dimmi è questo che vuoi... Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo... Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo... Corri per qualcosa, corri per un motivo... Che sia la libertà, di volare o solo per sentirsi vivo...

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