Dallo scoppio della prima guerra mondiale tanti letterati del
Novecento rappresentano l’aereo in simile prospettiva eroica, ma anche
drammatica. La rovina che viene dal cielo, proprio da quel mezzo che dà
all’uomo l’illusione di un suo destino superiore e di un potenziamento
vitale, accosta tragicamente vita e morte, elevandone, di entrambe, i
potenziali esaltanti o sacrificali, ma riconducendo pure l’umanità entro
la consapevolezza di una propria natura misera e limitata, tanto da
indurre i migliori a riflessioni, scelte o atteggiamenti che hanno le
caratteristiche della sapienza di chi coglie, come per divinazione, la
verità suprema. Questa può essere il riconoscimento delle responsabilità
che fanno la vita degna di essere vissuta o un superiore distacco dalla
stessa come non ci appartenesse e fosse al di fuori delle comuni categorie
di tempo e spazio.
In simili condizioni si sente William Butler Yeats
quando scrive Un aviatore irlandese prevede la sua morte. È il 1918, si è
in guerra, Robert Gregory parte in aereo per una missione; prevede la
propria fine ed ecco che avverte distintamente la piccolezza del suo
essere nell’immensità dell’universo. Egli si dispone alla morte, «su fra le
nuvole», con consapevolezza, come possibilità di riscatto e dichiara di
sentirsi estraneo a qualsiasi ragione giustifichi l’operazione di guerra che
concluderà la sua esistenza:
Io so che incontrerò ...
Il neonato aereo, complici i due conflitti mondiali, da strumento di
pace: «tra i mondi e per le vie de l’aria / gli uomini stringi in un fraterno amplesso», si trasforma in angosciosa figura di morte. Le poesie che lo
rappresentano in assetto di guerra sono eco di violenza e oppressione,
hanno la voce dura, aspra, anche quando a cantare è Trilussa, un artista
che di solito maschera l’amarezza con lo scherzo come ben si legge in
Per
aria. Sul tono dell’idillio malinconico è orchestrata
Primavera:
Mio fratelllo aviatore è un testo del tedesco Bertolt Brecht: il fratello
del poeta viene inviato con l’aviazione tedesca in appoggio al generale
Franco durante la guerra civile spagnola; il protagonista dei versi è «un
conquistatore». L’autore è laconico, le immagini scivolano rapidamente
dall’alto dello spazio al fondo di una tomba; la rotta, «verso Sud» nel
piano militare, è in discesa anche per il destino esistenziale dell’aviatore.
PAGINA 20
Tullio Crali, Incuneandosi nell'abitato (In tuffo sulla città), 1939
William Butler Yeats
Bertold Brecht
Trilussa
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Testo di: Anna Bellio, Voli di Sogno nella letteratura italiana del novecento, I.S.U. Università Cattolica, 2007