Ai futuristi si deve, nel 1929, Il primo dizionario aereo italiano. Già nel 1919 il giornale futurista «La Testa di ferro» portava un elenco di vocaboli italiani aviatorii raccolti da Marinetti, che li sottoponeva al giudizio dell’aviatore Azari dando inizio così alla collaborazione Marinetti-Azari. Questo, di cui si parla, è il primo dizionario aereo che appare nel mondo «mentre s’inizia l’era del volo e va sorgendo il linguaggio caratteristico delle nuove generazioni»; insomma, un sicuro traguardo di cui andare ancora orgogliosi."
In questi anni storia e letteratura glorificano i traguardi dell’aviazione soprattutto nella sua forma individuale ed eroica; Italo Balbo, ministro dell’Aeronautica nel governo Mussolini, è uno de primi eroi-aviatori del Novecento. Sono entusiaste le pagine che raccontano le sue crociere aeree tra cui le gloriose trasvolate atlantiche. Soprannominato l’Atlantico, nel 1930 organizza e poi guida il «grande volo» (così lo definisce Mussolini) Italia-Brasile. Adone Nosari, scrittore corrispondente delle imprese di Italo Balbo, così lo descrive:

Egli è fresco, gioioso e più giovane che mai, ed è l’orgoglio dei suoi compagni ed anche nostro, di noi che oramai da più anni lo seguiamo nelle scorribande per i cieli del mondo.

Quanto al morale dei piloti nelle tappe intermedie della crociera atlantica verso Rio de Janiero, il Nosari ne sottolinea «la folle leggerezza di spirito», che «è la caratteristica dell’aviatore il quale pare abbia aria limpida nell’ossa anziché statica midolla» e che si esprime in: risate inestinguibili, in canzoni gaiamente malinconiche sature di nostalgia e dette con l’allegrezza del trionfatore, in alalà tuonanti, in hallalì di caccia strepitosi come un motore prossimo a cominciare la corsa.

PAGINA 19

Crociera del Decennale
luglio 1933

Giulio D'Anna, Aeropittura natura

Filippo Marinetti

Fedele Azari

Italo Balbo

Adone Nosari

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Testo di: Anna Bellio, Voli di Sogno nella letteratura italiana del novecento, I.S.U. Università Cattolica, 2007

ARTURO FERRARIN 1895 - 1919

Nasce a Thiene (Vicenza) e chiamato alle armi nel giugno 1915 viene assegnato, come altri due fratelli, al Battaglione Aviatori. In attesa di essere ammesso al pilotaggio, presta servizio in un reparto di volo quale mitragliere di bordo. Conseguito il brevetto di pilota militare sul finire 1916 presso la scuola di volo di Cameri(Novara) viene nominato nello stesso anno sottotenente di complemento. Svolge una intensissima attività quale istruttore di pilotaggio e di acrobazia; Nel dicembre 1917 viene assegnato alla 82a squadriglia da caccia. Partecipa a numerose azioni belliche, conseguendo l’abbattimento due aeroplani nemici, ricevendo la medaglia d'argento al valor militare e due croci di guerra. Nell'immediato dopoguerra, in occasione di manifestazioni aviatorie svoltesi in Francia, Belgio, Olanda, primeggia in alcune gare di acrobazia. Nel raid di Roma-Tokyo (14 febbraio/30 maggio 1920) il suo sarà l’unico velivolo che riuscirà a raggiungere, dopo un volo avventuroso d’oltre 16.000km, la capitale nipponica. Nell’ottobre del 1922 vince su Ansaldo Postale la Gran Coppa d’Italia, disputata sul circuito Sesto San Giovanni-Malpensa-Bologna-Ghedi, nonostante proibitive condizioni meteorologiche. Successivamente la sua principale attività è quella di pilota collaudatore e nel 1926 viene prescelto come pilota per concorrere su Macchi M.39 alla prestigiosa « Coppa Schneider » (gara di velocità in linea retta per idrovolanti) svolta a Norfolk (U.S.A.), ove però è costretto al ritiro dopo i primi giri per rottura della tubazione dell’olio. L'anno successivo, nell’edizione della Coppa disputata a Venezia, pilota il Macchi M.52 ma un’avaria tecnica lo costringe nuovamente al ritiro. Nel 1928 alla guida del monoplano SIAI S.64, insieme a Carlo Del Prete, conquista all'Italia il primato mondiale di durata e distanza in circuito chiuso (58 ore e 43 minuti; chilometri 7.666). Il 3 luglio 1928 Ferrarin e Del Prete sempre su S.64 decollano da Montecelio (Guidonia)con destinazione Bahia in Brasile, distante 8.200 km. Il 5 luglio dopo 49h e 15’il velivolo, giunto al termine dell’autonomia, compie atterraggio di fortuna sulla spiaggia di Touros vicino Porto Natal conquistando così il record del mondo di volo in linea retta con il riconoscimento del compimento di 7188 km (circa 8000 effettivi). Ma è destino che l’impresa debba volgersi in tragedia: riparate le avarie aereo e piloti proseguono per Rio de Janeiro ove i due piloti sono coinvolti in un incidente di decollo a bordo di un idrovolante che causa il ferimento di Ferrarin e la morte (16 agosto) di Del Prete al termine di una lunga agonia. Per la conquista di questi records a Ferrarin viene attribuita la medaglia d'oro al valore aeronautico. La vita del grande aviatore viene stroncata da un incidente il 12 luglio 1941, a Guidonia (Roma).

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FEDELE AZARI 1898 - 1930

Pittore e aviatore, nato a Torino nel 1898 e morto in volo nel 1930. Ha pubblicato il Il Manifesto del teatro Aereo Futurista (1919). Nel 1924 Organizza con Mino Somenzi il I° Congresso futurista e firma il Manifesto La flora futurista. Nel 1925 Firma il Manifesto Vita simultanea futurista. Nelle Edizioni Dinamo-Azari è apparso il libro-macchina, Depero futurista (1927). Nel 1929 pubblica con Marinetti il Primo dizionario aereo.

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FILIPPO TOMMASO MARINETTI 1876 - 1944

Filippo Tommaso Marinetti, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, costituisce una sorta di figura simbolo nel clima d’avanguardia novecentesco. Strettamente a contatto con la cultura parigina del periodo, orienta la propria attività letteraria verso un’edificazione della cultura rinnovata. Sceglie un prestigioso giornale di Parigi, Le Figaro, per lanciare, nel 1909, il Manifesto del Futurismo, che sancisce in modo ufficiale la nascita del movimento stesso. Propone un rifiuto radicale del passato, servendosi delle tecniche più evolute come la réclame, la diffusione editoriale, non senza fare appello, in alcuni casi, a provocazioni e scandali. Attivo politicamente, è difensore di un’ideologia individualistica e antidemocratica, della quale vede una possibile realizzazione nella politica fascista. E però dai suoi scritti che emerge la spinta innovativa. Nel Manifesto tecnico della Letteratura Futurista del 1912, le critiche sono rivolte ai valori tradizionali, alla poetica corrente, giudicata sentimentale e nostalgica. Per lui i nuovi capisaldi sono la tecnologia ed il progresso, la città, la velocità. Meno noti ma non per questo meno importanti sono gli altri manifesti futuristi redatti da lui stesso o grazie alla sua collaborazione, si possono citare il Manifesto della Danza, Il Manifesto della Politica. Curioso è il fatto che Marinetti si occupi anche di arte culinaria, nel suo “La cucina futurista”. Si spegne a Bellagio (Como), nel 1944. Sono notevoli le influenze del poeta sugli autori novecenteschi, da Palazzeschi a Pirandello, fino ai giorni nostri. La rete offre numerosi siti sul letterato futurista, la ricerca dovrà essere eseguita selezionando quelli più interessanti, per evitare di incorrere in disinformazione e banalità. I siti rintracciabili puntano la loro attenzione sui Manifesti redatti dal poeta, mentre la trattazione delle altre sue opere non è ancora molto sviluppata. (da: www.letteratura.it)

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ITALO BALBO 1896 - 1940

Italo Balbo nasce a Quartesana (Ferrara) il 6 giugno 1896. È stato squadrista, aviatore, gerarca, una delle figure più capaci e prestigiose dell'Italia fascista. Muore il 28 giugno 1940 sotto il 'fuoco amico' della propria contraerea nei cieli di Tobruk, in Libia. La sua carriera militare inizia come volontario, nella prima guerra mondiale, tra le fila degli alpini, dove riceve due medaglie di bronzo e una d'argento. Dopo la guerra studia a Firenze, dove ottiene la laurea in Scienze politiche, quindi torna a Ferrara per lavorare come impiegato di banca. A Ferrara decide di aderire al partito fascista, diventandone presto segretario della sezione locale. È una scelta pratica: bisogna schierarsi. Italo Balbo è un uomo d'azione, violentemente antisocialista, antidemocratico e nazionalista, sceglie l'ideale più vicino alla sua indole: il fascismo di Mussolini. Picchiatore, inizia ad organizzare bande di squadristi, obbliga i braccianti ferraresi ad iscriversi al sindacato fascista. Nel 1922 è già quadrunviro della marcia su Roma. Il salto nell'olimpo dei gerarchi fascisti viene rallentato da un delitto. Nel 1923 viene accusato di essere coinvolto nell'omicidio del parroco Don Giuseppe Minzoni. Italo Balbo per difendere alcuni squadristi depista le indagini, sostiene che non è stato un delitto politico ma che si tratta di una resa di conti per una questione di donne. Riesce nel suo intento e i colpevoli vengono prosciolti per insufficienza di prove. Ma Mussolini non vuole tutto questo clamore sulla vicenda di Don Minzoni, non vuole nessun elemento di disturbo in un momento in cui cerca di preparare il concordato. Italo Balbo ha rispetto per Mussolini, ma non lo adora. Si considera un vero fascista, il 'secondo' fascista, e come tale si rivolge al duce dandogli del 'tu'. Sa moderare la sua affermazione politica con l'accettazione della leadership di Mussolini. Il 6 novembre 1926 viene nominato sottosegretario all'Aeronautica. Inizia una serie di trasvolate oceaniche che ne faranno un eroe nazionale e lo renderanno assai noto anche oltre i confini nazionali. Il primo volo transatlantico è del 1930, con 12 idrovolanti, partiti da Orbetello alla volta di Rio de Janeiro, in Brasile, il viaggio si svolse dal 17 dicembre 1930 al 15 gennaio 1931. Dal 1 luglio al 12 agosto del 1933 guida la trasvolata di 24 idrovolanti nel volo andata e ritorno da Roma a Chicago. Il governatore dell'Illinois, il Sindaco e la città di Chicago riservano agli italiani un'accoglienza trionfale, a Balbo un'ovazione. Balbo riesce a utilizzare le sue imprese dell'aria come strumento propagandistico. In quel momento il suo prestigio internazionale supera quello del duce. Mussolini lo intuisce e lo trasferisce in Libia, come governatore della colonia italiana. È il gennaio 1934. Balbo va in Libia malvolentieri, arriva dopo Badoglio e Graziani, dopo lo sterminio di massa nei campi di concentramento. Italo Balbo li fa chiudere. Inizia la ristrutturazione architettonica della colonia, ma l'idea propagandistica più efficace è il trasferimento in Libia di ventimila contadini italiani, a cui affida le terre coloniali. Anche questo è un successo cha Mussolini non gradisce. Ma lo scontro più duro arriva quando Balbo si oppone esplicitamente alle leggi razziali e all'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania. I motivi di dissenso sono di carattere pratico e non ideologico: le truppe italiane non sono pronte ad affrontare la guerra. 29 giugno 1940, diciannovesimo giorno di guerra, Italo Balbo effettua una ricognizione nei cieli della Libia, quando il suo aereo viene abbattuto dalla contraerea italiana, all'altezza di Tobruk. È un drammatico errore. La morte di Italo Balbo ha sempre alimentato congetture e ipotesi su misteriosi complotti, ciò è dovuto al fatto che ad abbattere l'aereo di Balbo è stato un mitragliatore italiano, ma l'unico mistero è legato alla personalità del duce, alla sua gelosia per i successi di Balbo, aviatore, trascinatore di uomini, organizzatore capace, geniale propagandista. Rimane la certezza che la vera 'fortuna' di Balbo, nella sua carriera fu forse proprio quella di morire tragicamente prima che si scrivessero le pagine più tragiche della guerra e del successivo epilogo del fascismo.

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ADONE NOSARI 1878 -

Nacque a Tabellano di Gonzaga (Mn) e risiedette a Roma. Redattore de "Il Giornale d'Italia", si laureò in Scienze Naturali. Autore di una trentina di pubblicazioni: romanzi, novelle e varia letteratura, tra cui Icaro (1913), e Ali e Vele sull'Atlantico (1933). Nel 1909 compì voli sul libratore e nel 1910-11 fu allievo pilota a Mirafiori. Volontario di guerra fu decorato.

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CROCIERA DEL DECENNALE
luglio 1933

La Crociera del Decennale, voluta per celebrare i primi 10 anni di vita della Regia Aeronautica come arma autonoma, segna la fine dell'epopea delle grandi crociera di massa. Nel 1932 Balbo e i suoi collaboratori pensano ad un'impresa per celebrare i dieci anni della Regia, scartata l'idea di un giro del mondo si decide per la doppia traversata dell'Atlantico e partecipare così a Chicago alla fiera internazionale "Century of Progress". Non ultimo è il fine propagandistico: una grande impresa che porti prestigio mondiale alle ali italiane. All'interno della Regia Aeronautica si cercano volontari non solo fra i piloti di idro ma anche fra i piloti di velivoli terrestri. Per tutto il 1932 e il 1933 gli equipaggi si addestrano alla Nadam volando singolarmente ed in formazione. Viene scelta la rotta e le relative basi di appoggio, il coordinamento con le navi dislocate in Atlantico:lo sforzo organizzativo per l'epoca fu notevole. Gli aerei partecipanti all'impresa furono 24 più uno di riserva che doveva seguire la Squadra fino in Islanda, oltre 100 uomini avrebbero trasvolato l'Atlantico. Dopo una serie di rinvii per le cattive condizioni meteo il primo luglio 1933 la formazione di S 55 si alza in volo dalla laguna di Orbetello per Amsterdam, la prima tappa. Il volo attraverso le Alpi e lungo il Danubio procede regolarmente; all'atterraggio il 55 I-DINI si rovescia, perde la vita il motorista Ugo Quintavalle. Il giorno successivo la Seconda Squadra Atlantica decollò alla volta di Culmore Point (Londoderry) costeggiando l'Inghilterra fino a Edimburgo, Glasgow quindi il Canale d'Irlanda. Non appena il tempo lungo la rotta fu accettabile i 24 S 55 partirono verso Reykjavik, la capitale dell'Islanda, base di lancio per il balzo atlantico. Il 12 luglio con il tempo nonostante il meteo non ottimale, piovaschi e foschia su tutta la rotta, le squadriglie attraversano l'Altantico ammarando dopo oltre 12 ore di volo a Cartwright nel Labrador. Durante tutta la Crociera la Marina diede il suo appoggio con i sommergibili Balilla e Millelire e le vedette Biglieri e Matteucci, a queste vanno aggiunte le navi danesi Maagen Hividbjornen, Fylla e Jsland Falk, e ovviamente l'Alice alla fonda a Cartwright, la nave comando della Crociera. Le navi furono impiegate come stazioni meteo lungo la rotta, unità di soccorso e radiofari. Cartwright - Shediac, Shediac - Montreal, ed il 15 luglio finalmente i 24 S 55 in formazione comparvero nel cielo di Chicago ammarando nel lago Michigan, un vero trionfo per le ali italiane. La città di Chicago dedicò una via la Balbo Avenue tutt'ora esistente, e venne deposta una colonna romana a ricordo di Cristoforo Colombo. Dopo la visita alla esposizione "The Century of Progress" la Squadra Atlantica decolla alla volta di New York: suggestivo il passaggio sopra l'isola di Manhattan con il caratteristico "Skyline", la sfilata nella 5 Avenue fra una pioggia di coriandoli. Per Balbo e gli aviatori italiani fu un vero trionfo, l'impatto sugli americani dell'impresa fu tale che ancora oggi per indicare una formazione di aerei usano il termine "Balbo". Il 25 Luglio iniziò il volo di ritorno verso l'Italia, da New York a Shediac in Canada e da qui a Shoal Harbour. Il tempo inclemente costrinse la formazione ad una prolungata sosta, valutate le informazioni venne deciso il rientro via Azzorre e Portogallo al posto della rotta verso l'Irlanda. L'8 Agosto con il meteo sia in America che in Europa favorevole al volo, le Squadriglie decollarono lasciandosi alle spalle il continente americano. Per la terza volta l'Atlantico veniva violato da una formazione di aerei, alle Azzorre le squadriglie ammararono dividendosi fra la Baia di Horta e Ponta Delgada. Al decollo per Lisbona purtroppo un altro incidente mortale, l'I-RANI capottò provocando la morte del Ten.Squaglia. Il 12 Agosto il rientro a Roma: alle 17:20 la Seconda Squadra Atlantica sorvolava in perfetta formazione l'idroscalo di Ostia ammarando nello scalo romano. (Da: www.airbrixia.com)

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