Nel monologo di ezio D'Errico, che ha tratti pirandelliani nel procedere dell’oratore, è variamente allusa l’immagine classica della poesia e del poeta; entrambi, arte e artefice, sono sollevati dalla banale e trita realtà materiale, lanciati verso sfere di spiritualità ed esperienze superiori. Ricompare, insomma, la metafora della poesia alata: "Volare significherà bere la luce ... "

Le sensazioni così bene assaporate e comunicate dall’autore, le nuove realtà esperite sono, infatti, molto simili a quelle che anche l’arte sa regalare. Le ritroviamo in Antoine de Saint-Exupéry; è lui che trasforma il volo in un’esperienza al tempo stesso esistenziale, letteraria, etica, politica, metafisica6. Il grande aviatore, poeta dalla voce immortale che ancora oggi affascina con le sue avventure celesti e spirituali è, in volo, uomo che vive elevando alla massima potenza le proprie qualità. In alto, tra luna e stelle, sopra deserti e mari, cambiano le prospettive ma non l’anima umana. Egli, uomo-pilota, porta con sé tutte le proprie contraddizioni, i propri desideri, le tenerezze, le malinconie; ci sono momenti in cui lo assale la paura, prova stanchezze; delusioni e attese non mancano. L’aereo è la sua casa provvisoria, un’appendice d’esistenza; a volte lo snerva, altre, invece, lo rinfranca. Saint-Exupéry non si trasforma in impassibile tecnico tenace, in pilota meccanico, nemmeno durante il suo incarico come aviatore postale; per lettera a un’amica confessa: «sono il balocco dei venti e sogno biancheria bianca, acqua di colonia, una stanza da bagno. [...] Sono tutto sporco d’olio e tutto logoro dalla fatica». Egli dialoga con la natura che sorvola. All’amica Rinette, attraverso frasi, spezzate a inseguire idee o emozioni, scrive: Il volo di questo pomeriggio

Saint de Exupéry è innanzi tutto un artista; autore di difficile collocazione entro i generi classici della letteratura, egli è filosofo, poeta, narratore, uomo d’azione. Renato Barilli molto correttamente riconosce, parlando di lui, che il suo essere nel mondo è «teso tra gli estremi della vita e della morte» e che «la seconda è strumentale per la maggior gloria della prima ». Elemento di tale gloria è l’aereo, è il mezzo attraverso il quale Saint de Exupéry esprime la sua ricca umanità; per il pilota francese «non c’è esercizio di umanità che non si accompagni all’uso di strumenti tecnici, non c’è però alcuna tecnologia che resti estrinseca per necessità, che non possa essere assunta e fatta nostra, se beninteso riusciamo a esserne all’altezza, a integrarla nel nostro apparato sensibile e intellettivo».

PAGINA 24

Crociera Aerea del Mediterraneo Orientale
5-19 giugno 1929

Tullio d'Albisola, Aeropittura

Antoine De Saint Exupery

Renato Barilli

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Testo di: Anna Bellio, Voli di Sogno nella letteratura italiana del novecento, I.S.U. Università Cattolica, 2007


BERTOLT BRECHT, L’abicì della guerra, Torino, Einaudi, 1972, p. 19.

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Volare significherà bere la luce, assaporare l’aria, assorbire il calore del sole nel vuoto [...] Noi, che volando alla maniera di oggi non abbiamo visto il mondo se non sotto la specie di una monotona carta topografica pezzata di grigio e di verde, con qualche vena di fiume e qualche ruga di monte e qualche pozza livida di lago, vedremo da vicino la screpolatura sulla cuspide del vecchio campanile, sorprenderemo lo sguardo attonito della lucertola nel crepaccio inaccessibile, sfioreremo voluttuosamente i cirri bianchi [...] Volare significherà evadere dal tragico quotidiano, infrangere i vincoli della torpida legge di gravitazione, vivere di nulla o quasi... una bacca tolta alla siepe sorvolata, una goccia di rugiada [...] Volare significherà non pensare, non fare calcoli, soprattutto non ricordare... A sera tarda, qualche volatore mancherà all’appello. Morto? No! Perduto? Forse... Perduto per noi, ritrovato per altri... chissà... fuor dei confini di un’umanità costretta a sfangare da millenni in quel triste cimitero che è il nostro mondo, può darsi che il volatore trovi altre terre più felici, spiagge su cui brillano altri soli, montagne vergini sulle quali portare il seme di un’altra umanità che abbia la forza e il privilegio di ricominciare... Domani... quando l’uomo volerà...



EZIO D’ERRICO, Quando l’uomo volerà, «L’ala d’Italia», Roma, 15-31 agosto 1939, p. 31.

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Il volo di questo pomeriggio mi passa ancora nella testa a causa del mio spossamento. Le discussioni con il paesaggio. Questa rotta secondo la carta dovrebbe tagliare la strada ferrata. L’intersezione è un punto di riferimento. Ma essa vi si avvicina, la sfiora, si allontana. Si infischia di noi e della carta e la si copre di insulti. «Tu ne fai di complimenti. Vacci. Traversa...» Maltrattata lei fila a sinistra. Dove diavolo si è? E questa foresta che si credeva fitta. Che faceva sulla carta una bella macchia verde. La si cerca ma essa è proprio là: «Ah sei tu la foresta? Non l’avrei mai creduto. Tu sei mangiata dalle tarme...». E si guarda con malinconia quello stuoino spelacchiato che è verde sulla carta7



ANTOINE de SAINT-EXUPÉRY, Lettere alla giovane amica, Reggio Emilia, Città Armoiosa, 1982, p. 104.

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ANTOINE de SAINT-EXUPÉRY, Terra degli uomini, Milano, Mursia, 2002, p. 6.

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ANTOINE de SAINT-EXUPÉRY, Terra degli uomini, Milano, Mursia, 2002, p. 7/8.

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TRASVOLATA MEDITERRANEO ORIENTALE

Con 35 idrovolanti S.55, 2 S.59, 1 Cant 22,si coprirono 4670 Km tra il 5 e il 19 giugno, lungo la rotta Taranto - Atene - Istanbul - Varna - Odessa - Costanza - Istanbul - Atene - Taranto - Orbetello.

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RENATO BARILLI 1935 -

Renato Barilli, nato nel 1935, professore emerito presso l’Università di Bologna, ha svolto una lunga carriera insegnando Fenomenologia degli stili al corso DAMS. I suoi interessi, muovendo dall’estetica, sono andati sia alla critica letteraria che alla critica d’arte. È autore di numerosi libri tra cui: "Scienza della cultura e fenomenologia degli stili" (1982, nuova ed. 2007), "L’arte contemporanea" (1984, nuova ed. 2005), "La neoavanguardia italiana" (1995, nuova ed. 2007), "L’alba del contemporaneo" (1995), "Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna" (2003), "Maniera moderna e Manierismo" (2004), "Prima e dopo il 2000. La ricerca artistica 1970-2005" (2006), "La narrativa europea in età moderna. Da Defoe a Tolstoj" (2010), "Autoritratto a stampa" (2010), "La narrativa europea in età contemporanea. Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil" (2014). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato "Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova alle ultime tendenze" (2007) e "Arte e cultura matariale in Occidente" (2011). È stato organizzatore di molte mostre sull’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento.

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ANTOINE DE SAINT-EXUPERY 1900 - 1944

Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry nacque a Lione in una vecchia famiglia di nobili - uno dei suoi antenati aveva combattuto con gli americani a Yorktown. Aviatore e scrittore francese, fu un vero eroe che guardava all'avventura e al pericolo con gli occhi del poeta - a volte dal punto di vista di un bambino. L' opera più famosa di Saint-Exupéry è "Il Piccolo Principe", del 1943, romanzo che ha anche illustrato e che è divenuto uno dei classici della letteratura per l'infanzia del XX secolo. Durante la seconda guerra mondiale solcò i cieli in molteplici missioni di ricognizione tra la Sardegna e la Corsica; dall'ultima, in circostanze ancora non del tutto chiarite, non fece ritorno. Il suo aereo precipitò il 31 luglio 1944 per essere ritrovato solo nel 2004

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